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Neil Young: Fork In The Road (Reprise, 2009)

di Salvatore Esposito da www.ilpopolodelblues.com

Che Neil Young fosse un artista libero come pochi lo si era capito da molti anni, e allo stesso modo si era capito che aveva il coraggio e le capacità di pubblicare dischi incisi nell’arco di pochissimi giorni, tuttavia la scelta di pubblicare Fork In The Road, ha sorpreso un po’ tutti e non solo perché l’uscita di questo album ha fatto slittare la pubblicazione del primo ed attesissimo volume degli Archivi, già in programma da anni e sempre rinviati, ma soprattutto perché questo disco è solo una parte di un progetto molto più ampio che parte dal progetto della macchina ecologica Lincvolt e che si concluderà con un documentario diretto da Jonathan Demme. Il disco sposa una delle cause che da sempre stanno a cuore a Neil Young ovvero l’ecologia ed in particolare le fonti energetiche alternative, tema già emerso nel corso della musical novel Greendale di qualche anno fa ed ora approfondito attraverso questi dieci nuovi brani, ispirati ad un viaggio attraverso gli States fatto per sperimentare la Lincvolt, automobile completamente ecologica nata da una rielaborazione di un Lincol degl’anni cinquanta di proprietà del canadese, da sempre appassionato collezionista di automobili. Un po’ come per Bob Dylan, Fork In The Road non è un disco da criticare o da valutare secondo i normali standard di valutazione giornalistica, perché è un progetto che sfugge ad ogni tipo di classificazione, rivestendo una importanza particolarissima nella carriera del canadese proprio come è successo in altri casi, si veda ad esempio Trans, disco strettamente legato al suo rapporto con i figli affetti un grave handicap. Fork In The Road, è un invettiva contro il petrolio, contro l’inquinamento, contro chi costantemente violenta il nostro pianeta, e lo stile scelto è quello che di recente più gli aggrada, ovvero una miscela di blues, rock, honky tonk e influenze southern. Il disco si apre con When Worlds Collide, un brano dal ritmo sostenuto e con le chitarre in grande evidenza, seguono poi le divagazioni ora nel sound motown in Fuel Line ora nel pop hippie in Just Singing a Song fino a toccare il rap westcoastiano di Cough Up The Bucks. Gradevolissimi sono brani come la divertente incursione nel southern rock di Johnny Magic o il gospel velato di Off The Road tuttavia il meglio arriva con la potente Get Behind The Wheel e con l’altrettanto intensa Hit The Road. Niente di nuovo, se non fosse che questo disco come detto è solo una parte di un progetto più ampio, proprio come è accaduto già con Living With War e con Greendale, e con Neil Young state certi c’è sempre da rimaner sopresi.


Neil Young
Fork In The Road
Reprise, 2009

When Worlds Collide
Fuel Line
Just Singing A Song
Johnny Magic
Cough Up The Bucks
Behind The Wheel
Off The Road
Hit The Road
Light A Candle
Fork In The Road

Neil Young: electric and acoustic guitar, vocal
Ben Keith: lap steel guitar, electric guitar, hammond b-3 organ, vocal
Anthony Crawford: electric and acoustic guitar, piano, hammond b-3 organ, vocal
Pegi Young: vibes, acoustic guitar, vocal
Rick Rosas: bass
Chad Cromwell: drums

Recorded at:
Legacy Studios, New York City
Rak Studios, London, England

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